giovedì 27 dicembre 2012

Lo sgarro, l'abbuffata, e la conseguente reazione metabolica


Differenza (in termini semplici) ABISSALE tra sgarro e abbuffata :

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Uno sgarro è un piccolo superamento del proprio fabbisogno energetico, insomma, qualcosa non in programma (esempio : una pizza con un gelato la sera). Gli sgarri occasionali conferiscono una botta al metabolismo, in quanto nel mezzo di una dieta, concedersi qualcosa una sera a settimana, fa sì che il corpo si abitui di meno a quel regime alimentare (aspettandosi sempre la stessa quantità di cibo, è più facile che si blocchi il metabolismo, meccanismo di risparmio energetico).

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Un'abbuffata è un grande superamento del proprio fabbisogno energetico, che se costante, mette a repentaglio la salute; è principalmente caratterizzata da :
-perdita di controllo nell'assunzione di cibo in ogni caso (l'individuo in questione, spesso non riesce a fermarsi e mangia in un breve arco di tempo una quantità immensa di cibo);
-voracità nel mangiare;
-spesso, nella fase in e post profondi sensi di colpa.


Le abbuffate non conferiscono una scossa al metabolismo (il corpo reagirà come un orologio impazzito difronte a questa inaspettata situazione e impiegherà più tempo, (è tutto soggettivo) spesso addirittura giorni), per sgonfiarsi. Se frequentemente alternate ai digiuni, queste favoriscono un blocco metabolico.


Ergo, per chi è abituato a ingerire briciole, un piatto di pasta potrebbe essere un trauma, far sopraggiungere inevitabili sensi di colpa, ognuno la vive a modo suo (rapporto conflittuale con il cibo manifestatosi in modi differenti), però non si può dire "mi sono ABBUFFATA con un piatto di pasta, sono malata per questo", perchè il binge è tutta un'altra cosa.

Odio i falsi moralisti :]

Ti saltano tutti addosso se vuoi essere incredibilmente magra, dicendo : "bleah che schifo che diventeresti, viva le donne in carne", e poi si lamentano se denigri il grasso (il grasso, non le persone grasse!!), definendoti "senza sensibilità". Ognuno ha i suoi gusti, e poi qui gli offensivi siete solo voi qui.
Oppure, gente che esalta le donne sovrappeso (ci sta, ribadisco il concetto di sopra), ma poi si lamenta se tali donne vengono definite "sovrappeso" (attenzione, ho detto "sovrappeso", non "cicciona del cazzo" o insulti gratuiti) : il grasso è oggettivo, vi possono piacere le donne veramente in carne ma negare che lo sono o offendere chi lo ammette, vi rende solo dei grandi bugiardi.


E, <mi fanno allegramente ridere le persone che dicono " la società ci sta rovinando, le grasse non devono essere derise, per colpa della società le ragazze si uccidono per il loro fisico ecc " e poi dicono " le ossa ai cani, le magre fanno schifo viva la carne " scusate un po' di coerenza, dicendo così emarginate le magre !! Quando si offende la magrezza va tutto bene , quando si offende il grasso allora tutti a fare i moralisti. Se siete davvero moralisti e volete andare contro questa società , è giusto dire " non bisogna emarginare nessuno, magre o grasse siamo tutte uguali" e non passare gli insulti a un altra categoria di ragazze !!!! A noi alla fine fa piacere , ammettiamolo, che ce lo dicano, perché anche se veniamo offese per noi è un complimento. Ma sempre insulto è, e magari una magra di costituzione che VUOLE ingrassare ma non ci riesce, potrebbe offendersi seriamente.> [<Cit @Malata di Perfezione>].

SCUSATE, UN PO' DI COERENZA !!

Meno stronzate, più verità :D

Io penso che la gente in generale sia molto ignorante sulla questione "peso" e dieta. Certo, io non sono certo la regina delle saputelle, ma le cose base le so.

Per esempio, odio i commenti come : "Tu sottopeso?! Ma va, stai bene così!!", non ricordo esattamente chi me l'avesse detto. Ma SOTTOPESO, significa essere al di sotto del normale, ossia MAGRI, ergo si può stare ugualmente bene e conciliare le due cose. E' quando il sottopeso diventa grave, che le persone lo intendono come un "sottopeso". Ma come dice il bmi, ci sono due categorie : sottopeso (corpo magro), gravemente sottopeso (troppo magro). Normopeso, è un'altra cosa (giusto).

Gente che non bada alla costituzione, magari hai i fianchi larghi per natura e ci hai appese solo ossa sporgenti, eppure ti senti attribuire l'aggettivo "bella formosa" (per la precisione, intendono "non troppo magra"). E magari c'è chi, a tuo contrario, ha una vita strettissima con più tessuto adiposo, non ha seno e ha il sedere piatto ma ha le cosce larghe (larghe = grasse), eppure lei, gli altri la definiscono "magra". Un conto sono le FORME (immutabili), un altro è IL GRASSO.

Gente che perde tre chili in due giorni (per dieta ristretta oppure febbre) e dice : "sono DIMAGRITA di tre chili!!" No, non sei dimagrita, hai perso solo liquidi e massa magra, per intaccare vero grasso ci vuole almeno una settimana, se no chi si abbuffa pesantemente per due giorni e ne prende cinque, ingrassa? No, rimane magro e si vede, al limite si gonfia la pancia. Dovrebbe correggersi istantaneamente e dire : "Ho PERSO tre chili".

Gente che pensa che conta solo la qualità nell'ambito "dieta" : ti guarda stupita mentre addenti un cannoncino alla crema di prima mattina e ti chiede : "Ma non eri a dieta?! Guarda che poi ingrassi !!", eh sì ingrasso proprio con UN cannoncino. Alla tua faccia, quando avevo un metabolismo funzionante, dimagrivo anche con quattro bignè la mattina, infatti i risultati si erano visti. Visto che ti fai tanto figo, non ti hanno per caso insegnato che invece escludere totalmente zuccheri e carboidrati dalla dieta non è salutare?!

Gente che ti definisce "normopeso" (ognuno avrà la sua concezione sulla magrezza, tanto chi ha veramente ragione sono solo misure e gli esami plicometrici ;D), e definisce altrettanto "normopeso" una persona con dieci chili in più di te di solo lardo. Sì, magari può trovare più attraente il suo corpo, dire che sta meglio, ma attribuire un giudizio corporeo alla cazzo è ridicolo.

Gente che dice che con le diete ristrette si intacca solo il muscolo, ma il grasso resta lì dov'è. Per favore, si intaccherà più massa magra che con la dieta normale, ma si dimagrisce benissimo anche così. I liquidi sono la prima cosa che si perde con qualunque dieta. Certo, peggio che con duemila calorie al giorno, sano movimento, ma il grasso lo si brucia automaticamente se si ingerisce meno di quello che si consuma (un kg di massa grassa ==> oltre 7500 kcal in meno del proprio fabbisogno energetico).

POEMA OMERICO utile per decapitare un po' di ignoranza :D

sabato 8 dicembre 2012

Sono tornata, sono in costante lotta con il temibile grasso del mio corpo.

Torno da una grande abbuffata (si intendono almeno 3000 kcal), e ho bisogno di scrivere. Dopo settimane di lacrime, di attacchi bulimici e di giorni di iperfagia alternati a giorni di ipofagia, pensavo di aver riacquisito l'autocontrollo, almeno in piccola parte. "Le abbuffate sono in primis la conseguenza di eccessive restrizioni alimentari", mi hanno ribadito assiduamente molti esperti nel campo alimentare, molti amici, i miei genitori, anche semplici conoscenti. Lo sapevo nell'inconscio, ci credevo anche io in fondo; ma con un metabolismo ridotto al midollo come il mio, ottenere dei risultati aumentando le dosi sarebbe stato (quasi) impossibile, considerato che aumentavo di peso con una tazza di macedonia imprevista nel pomeriggio. E così, sono partita con una nuova prospettiva, più salutare, e non solo in quell'ambito : mi sono isolata dalle persone che mi volevano male, dagli ipocriti, i maniaci, le false amicizie, e ho cercato di conquistare la mia autonomia, cercando di recuperare il tempo perso dedicandolo a me stessa; l'obiettivo era amarmi di più, imparare a stare da sola, senza far dipendere il mio umore dagli altri. Ero delusa, amareggiata, ancora presa per uno stronzo. Mi sono rimboccata le maniche, dedicata prevalentemente alla dieta, ho mantenuto vicini gli unici quattro gatti che sembravano essere degni delle mie attenzioni, e ne sono uscita vincitrice, perlomeno parzialmente: all'inizio, ciò che mi importava era distruggermi, solo quello. Avevo capito troppo tardi che potevo anche amarmi da sola, contare sulle mie forze.
Dopodichè, ho provato a spartire e regolarizzare l'alimentazione, integrando più fibre, pur sempre senza aumentare l'apporto calorico, visto che il mio fine primario era il dimagrimento : cinque pasti al giorno al posto della mia sola immensa colazione quotidiana, associati a due ore di calma attività aerobica (non voglio muscoli o tonificarmi!) in palestra, sì, due ore ogni giorno. Non mi schiererò mai contro il digiuno (completo o parziale che sia), visto che l'ho praticato per mesi, penso solo che sia adatto a pochi, a persone con lo stomaco di una formica, non faceva per me. E' andato tutto okay, perlomeno all'inizio: per una come me, che era abituata a due cucchiaini di tonno a cena, mi sembrava di raggiungere l'estasi con appena due fette di bresaola in più, mi sentivo rinata, perdevo peso. Tuttavia, le abbuffate sono sopraggiunte nuovamente, e così ho aumentato leggermente la colazione: con duecento calorie in più la perdita di peso era una gran utopia. Ho sempre fame, pur cercando di mantenere un equilibrio, una disciplina, non saltando più i pasti.

Cedo sempre. Certo, meno di prima, e mi sento una fallita. Tutte cediamo, sono da sempre una golosona. Il problema è quando il piccolo sgarro diventa un'irreparabile abbuffata. Mi basta poco per prendere massa grassa, per intaccarla una settimana invece non è sufficiente: sono sempre al punto iniziale (perdere peso è un conto, perdere grasso è un altro!). Era facile, quando non dovevo bruciare con la palestra due terzi di ciò che ingerivo, già: non penso che si tratti di mancata forza di volontà, è solo una questione metabolica che mi sono creata da sola con tutte queste diete fai da te e abbuffate insorte nel mentre.

Il problema cruciale è il mio stato psicologico : mi sento così inutile, il mio umore dipende solo dalla bilancia, dalle misure, dallo specchio. Loro, cerco di evitarli il più possibile. Sono ancora sottopeso, peso poco meno di quarantasette chili, eppure mi vedo le cosce di una balena. So di essere una bella persona dentro, ma non mi basta, io ho bisogno di sentirmi a mio agio con me stessa. Mi piacerebbe tanto concedermi una pizza ogni tanto senza farmi assalire poi da irrefrenabili sensi di colpa, senza prendere due chili di gonfiore. Non riesco più nemmeno a vivere bene il sesso. I provvedimenti della mia famiglia non sono ancora efficaci, anche se i miei genitori stanno cercando di aiutarmi in tutti i modi. Ho le occhiaie e il viso scavato, le clavicole sporgenti, ma non mi basta, non mi basta essere tirata se non sono anche magra. Ho sempre fame: mangerei sempre; ho sempre voglia di dimagrire, è un paradosso.. non si possono conciliare le due cose. Ci sono dei giorni che   mi impegno moltissimo, ma poi basta un niente per mandare tutto a monte, una stupida abbuffata dettata dall'istinto e dalla mancanza di affetto. Il problema lo sento sempre più marcato, mi sta soffocando: un tempo, con una sola eccezione alimentare imprevista, ci ridevo sopra, soprattutto se avevo digiunato per giorni; adesso, basta quello per farmi scattare le lacrime, sono senza forze. Ogni distrazione, mi rimanda ugualmente al cibo (shopping --> devo dimagrire, per esempio). Mi sento giusta, ma le mie gambe le vedo lardose. La situazione sta degenerando, e io ho bisogno di uscirne fuori.

domenica 4 novembre 2012

Ho bisogno di uscirne fuori

Un tempo, non mi sarei mai aspettata che tutto questo capitasse anche a me. Ai cinquantatrè chilogrammi io mi volevo bene, miravo a un buon obiettivo corporeo, nella testa mi frullavano solo pensieri sani "Non voglio pesare meno di 49 kg: voglio mantenere il mio seno, devo dimagrire mangiando un po' di tutto, conosco i miei limiti". Ai quarantanove: "Forse con un paio di chili in meno sarei più carina, ma non oltre, tanto ho già perso il tessuto adiposo localizzato sui fianchi". Ai quarantasette: "Se arrivo ai quarantacinque tendo tanto ai cinquanta, quanto ai quaranta: mi piacciono i mezzi numeri, destano confusione. Ma devo perderli in modo sano, non calo più di peso e se mi privo anche delle mie abbondanti colazioni la dieta diventa troppo rigida". Poi, sono subentrate le abbuffate affiancate dalle delusioni, la depressione che cercavo di colmare con il cibo, e perdere peso digiunando parzialmente i giorni seguenti, era l'unico modo per ingrassare di meno: il metabolismo non funzionava più, nè contava più. Il corpo registra tutto, prima o poi ce la fa pagare, fa scattare l'allarme, rivendica le privazioni a cui lo sottoponiamo. Allo stesso modo, non importava nemmeno il fatto che mangiassi ogni giorno da schifo e intaccassi la mia salute, i miei organi almeno in piccola parte, tanto prima o poi ci ricascavo, era una catena continua: abbuffate-digiuni-abbuffate-digiuni. Non erano nemmeno più importanti gli obiettivi: volevo scomparire, sparire dalla faccia della terra, mi sembrava l'unico modo per sotterrare una volta per tutte il mio dolore. Non volevo che mi notassero, non fisicamente almeno, desideravo trovare qualcuno che mi apprezzasse per come ero dentro. Poi, a sprofondare nell'abisso e allargare la catena, ecco la bulimia, giusto per prevenire ulteriori aumenti di peso, o forse per rimettere più la sofferenza che il cibo, un modo per sfogarsi, e vedersi ritratto nel cesso l'odio che nutro verso me stessa ogni giorno di più. La palestra non basta, non a me per dimagrire, se non brucio tutta l'energia sono sempre uguale: o tutto, o niente: ormai è il mio corpo a comandarmi a bacchetta, i ruoli si sono invertiti. L'unica cosa che rimane di tutto ciò è lo schifo, quel corpo apparentemente così sano e in forma, quelle cosce ciccione che scorgo allo specchio e che vorrei mangiare via, insieme alle mie fissazioni e ai miei problemi. Dal male, al peggio.

lunedì 29 ottobre 2012

Semplici e indispensabili constatazioni

"Digiunare o mangiare pochissimo non fa dimagrire perchè appena prendi una boccata d'aria rimetti su tutto."

Penso che ci voglia qualche piccola specificazione.
Se si "digiuna" per tre giorni e poi si ricomincia a mangiare regolarmente, si riprende tutto, non tanto perchè il digiuno risulta inefficace sebbene rallenti il metabolismo, quanto perchè avete perso solo liquidi, e i primi giorni succed...
e con ogni tipo di dieta.
Parlo per esperienza personale: ho provato a mangiare poco per tre giorni, nessuno aveva notato niente, avevo ripreso a mangiare normalmente, e boom, tutto da capo; avevo provato a mangiare poco per una settimana, ero dimagrita ed era evidente, avevo ripreso a mangiare poco di più e mi ero stabilizzata. Il succo è che per dimagrire CI VUOLE COSTANZA.
Ovvio che poi se il metabolismo è irreversibilmente lento (-il paragone di una lumaca, per intenderci- e questo succede spesso alle anoressiche), si re-ingrassa con niente, ma questa è solo un'eccezione.
Parlo per esperienza personale (l'anno scorso anche se avevo mangiato poco per tanto tempo, aumentando l'apporto calorico quotidiano non avevo ripreso peso mentre adesso anche se mi sono stabilizzata su un numero è molto più facile perchè il mio metabolismo è in condizioni disastrose.)
Basta fare i sapientoni. Per carità, non consiglio a nessuno il digiuno, soprattutto a chi ha un metabolismo basale alto, ma diciamo almeno come stanno le cose: il grasso lo si intacca in qualsiasi modo, sia mangiando regolare che mangiando poco, ma ci vuole tempo e costanza.. come in ogni cosa; per perdere grasso bisogna semplicemente (e costantemente) ingerire meno di quanto si brucia. Poi, che si intacca più massa magra con diete restrittive, è risaputo. Ho detto tutto.

giovedì 11 ottobre 2012

E' brutto perchè

io sono sempre stata fragile, timida, impacciata. Per anni ho celato la mia sensibilità dietro una barriera di cemento, per proteggermi, apprezzarmi, nascondermi agli altri, ma soprattutto a me stessa. Sono educata e gentile di mia iniziativa con le persone, ma finchè non mi fido, sono abile a indossare maschere: niente ipocrisia, per carità, mi vesto solo di più sicurezza e determin
azione. Chi mi scava nel profondo, chi mi legge qui, mi conosce per davvero, è al corrente dei miei punti deboli e della mia più grande ossessione. Dopo anni di accumuli, di divorare lacrime e delusioni fingendo che andasse tutto bene, sono traboccata come una tazza, scoppiata, esplosa: navigo sempre solo in una barca, amo gli eccessi: o tutto o niente. Sembravo così forte, consapevole, e al contempo stupida, ma in verità sono peggio adesso che sono cresciuta e mi lascio andare troppo alle emozioni: l'amore mi risucchia come un vortice, mi inghiottisce inesorabile. Sono così debole e istintiva, lotto contro questo sentimento struggente non ricambiato, contro me stessa: lui è stato capace di farmi nutrire odio per me stessa, inconsciamente, senza volerlo, senza aspettarlo. A volte penso di volermi bene, altre vorrei -più che perdere peso o conseguire obiettivi platonici- spezzare questa catena logorante intrisa di disperazione e autodistruzione. Ne sono dal vicino vittima, ne sono nel profondo colpevole: mi sto lentamente (e in fondo, anche felicemente) distruggendo da sola, e non posso farne a meno










venerdì 10 agosto 2012

As light as a feather

  •                                 
  • Lose weight, lose fat, lose shit,                                             JUST BE FREE.

                      



















WANT THIS ? WORK FOR IT !

lunedì 14 maggio 2012

Per "decapitare" un po' di ignoranza

Quello che dice la bilancia è importante, come ben si sa, per valutare il corpo di un individuo secondo il bmi (categorie normopeso, sottopeso, sovrappeso e così via) e le eventuali perdite/acquisizioni di peso, ma non è da considerare un vangelo. Infatti, una bilancia qualunque non tiene conto della massa magra/grassa di una persona e nè della costituzione, per questo suggerisco di acquistare una bilancia impedenziometrica (cosa che presto farò anche io) oppure di ricorrere alla plicometria.

Per iniziare, il nostro corpo è costituito sia da massa grassa (o tessuto adiposo,FM=fat mass), che non brucia calorie e massa magra (FFM= fat free mass), ossia il tessuto muscolare che influisce sul metabolismo (più muscoli abbiamo, più calorie bruciamo) e che corrisponde a tutto ciò che non è grasso: sali, acqua, muscoli, glicogeno. Dunque, la perdita o l'aumento di peso possono variare a seconda di questi due fattori e non necessariamente, come si crede comunemente, scaturiscono da un dimagrimento o un ingrassamento reale. Per esempio, una persona che resta a digiuno completo per un giorno, la mattina successiva può pesarsi e illudersi di essere dimagrita di un chilo, basandosi solo su quel numero in meno: ciò è dovuto alla perdita di liquidi. Viceversa, una persona dopo un'abbuffata può arrivare anche a pesare 2/3 kg in più: aumenta quindi il contenuto intestinale; il peso che si nota sulla bilancia il giorno successivo a tale sgarro è fittizio, per valutare quanto è costata l'eccezione alimentare bisognerà pesarsi ben due giorni dopo (dopo aver ripreso la solita alimentazione, senza quindi ripetere l'avvenimento), perchè il corpo necessiterà di smaltire non solo il cibo ingerito in eccesso, ma anche le scorie. Perdere grasso è più difficile e implica più tempo: come ho già detto, ogni 7500 kcal in meno rispetto al proprio fabbisogno energetico corrispondono a un kg di solo grasso in meno. Per questo, nelle diete ipocaloriche, soprattutto inizialmente si perde molto più peso che con delle diete bilanciate: viene intaccata anche molta massa magra, e ne consegue un abbassamento del metabolismo basale: spesso chi dopo una dieta restrittiva riprende le vecchie consuetudini alimentari, riprenderà più facilmente i chili persi. Se si vuole perdere SOLO tessuto adiposo, bisogna avere un'alimentazione regolare e tentare di convertirlo in massa magra, per esempio con esercizi di pesi. Ora, rimanendo in tema, mi sembra indispensabile accostare a quanto detto un altro appunto veritiero: essere magri non significa pesare poco, ma avere poco grasso. Un uomo che pesa 100 kg di soli muscoli, con una massa grassa quindi molto bassa (sicuramente inferiore all'8%) è in realtà più magro di un uomo che ne pesa 50 e che possiede una massa grassa superiore a quest'ultimo. E ora, guardate qua:


la differenza è palese e inconfutabile: la prima a sinistra ha una sorta di prosciutti alle gambe e braccia, la seconda a destra è tonica, eppure il peso è approssimativamente lo stesso.


Una donna con percentuale di grasso superiore al 22% è considerata sovrappeso, un uomo con percentuale di grasso superiore al 18% è considerato sovrappeso (per una naturale predisposizione genetica). 
Una donna con una costituzione robusta che pesa 50 kg è probabilmente più magra a parità di peso di una con una costituzione minuta; ergo, la prima è già considerata sottopeso se possiede un bmi di 18,5.
Una donna può essere considerata anoressica se la sua massa grassa è inferiore al 12%.


Sodo: occhei la bilancia, ma anche questa conosce i suoi limiti! In alternativa alla plico e alla biodenziometria, consiglio di applicare costantemente al vostro corpo le misurazioni della circonferenza di alcuni segmenti corporei (collo, vita, giro coscia eccetera) con un semplice metro da sarta, per verificare o meno se le vostre perdite/aumenti di peso siano fittizi o autentici :)

lunedì 30 aprile 2012

"Digiuno per dimagrire"


*Dai detrattori del digiuno si sente spesso affermare che:
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il digiuno non determina efficace perdita di grasso, non è quindi indicato per dimagrire, perché durante il digiuno vengono bruciate solo proteine, e si perde pertanto esclusivamente massa magra;
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il digiuno non determina nemmeno depurazione, perché durante il digiuno si formano e si accumulano nel sangue i corpi chetonici, sostanze tossiche.

In altre parole il corpo a digiuno "impazzirebbe", accumulando tossine,  consumando i componenti più importanti e nobili della struttura vivente e non utilizzando il grasso, che è il materiale di riserva per antonomasia.
Se così fosse il digiuno sarebbe non solo non indicato per dimagrire ma  squilibrante e non fisiologico.
E' opportuno fare chiarezza, in modo semplice ma adeguato, facendo riferimento alle attuali conoscenze relative alla fisiologia del digiuno, che ogni esperto sarebbe tenuto a conoscere.
  1. Le prime 12 ore  di digiuno determinano  il quasi completo consumo delle riserve di zuccheri e siccome il cervello richiede circa 100 grammi di glucosio al giorno, già dopo 12  ore di digiuno si osserva un notevole consumo di proteine per formare glucosio destinato al cervello.
  2. Nello stesso tempo si osserva un notevole aumento dei corpi chetonici, che si formano nel corpo quando mancano gli zuccheri.
Questi processi si intensificano nelle prime 48 ore, ma già al terzo giorno di digiuno si riducono e dal terzo giorno in poi:


il consumo delle proteine si riduce progressivamente fino a raggiungere livelli bassissimi

il consumo dei grassi aumenta fino a diventare la fondamentale fonte di calore per il corpo

i corpi chetonici non aumentano più e si mantengono ad un valore costante.

Come si spiegano questi cambiamenti?
Si spiegano con il verificarsi di  alcuni adattamenti fisiologici poco noti, ma accertati scientificamente e che tutti i veri studiosi del digiuno e della fisiologia in generale conoscono:
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quando i corpi chetonici hanno raggiunto nel sangue un valore soglia il cervello non richiede più zuccheri, ma utilizza per i suoi fabbisogni energetici i corpi chetonici. In questa nuova condizione i corpi chetonici non si possono più considerare accumuli tossici, ma sono diventati nutrienti necessari.
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le proteine non vengono più utilizzate per formare glucosio, dal momento che il cervello non li richiede più, e il loro consumo si riduce al minimo.
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i grassi diventano praticamente l'unica fonte energetica per le necessità del corpo, cosa che del resto corrisponde al loro ruolo di materiale di riserva per eccellenza.
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Questo rende possibile al corpo con sufficienti riserve di grasso di far fronte senza squilibri a lunghi digiuni: il corpo è pertanto "attrezzato" al digiuno, come è ovvio: il digiuno infatti tra gli esseri viventi è un evento che si può verificare facilmente e sarebbe assurdo che il corpo non potesse affrontate tale circostanza.*

In conclusione, con il digiuno si perde sia massa magra sia massa grassa, la cui diminuzione varia da individuo a individuo a seconda di svariati fattori, come il proprio metabolismo basale e le consuetudini alimentari. Ora, appurato che per perdere un solo chilogrammo di massa grassa bisogna utilizzare in meno più di 7000 kcal di quanto si necessita (1g di grasso contiene 9 kcal di cui una parte d'acqua), che il fabbisogno medio giornaliero di una donna sia di circa 1800/1600 kcal e quello di un uomo di 2000 kcal, la perdita di grasso corporeo puo' raggiungere al massimo l'1,5 kg (per individui di sesso femminile) e i 2 kg (per individui di sesso maschile) dopo una settimana di digiuno alimentare.