lunedì 29 ottobre 2012

Semplici e indispensabili constatazioni

"Digiunare o mangiare pochissimo non fa dimagrire perchè appena prendi una boccata d'aria rimetti su tutto."

Penso che ci voglia qualche piccola specificazione.
Se si "digiuna" per tre giorni e poi si ricomincia a mangiare regolarmente, si riprende tutto, non tanto perchè il digiuno risulta inefficace sebbene rallenti il metabolismo, quanto perchè avete perso solo liquidi, e i primi giorni succed...
e con ogni tipo di dieta.
Parlo per esperienza personale: ho provato a mangiare poco per tre giorni, nessuno aveva notato niente, avevo ripreso a mangiare normalmente, e boom, tutto da capo; avevo provato a mangiare poco per una settimana, ero dimagrita ed era evidente, avevo ripreso a mangiare poco di più e mi ero stabilizzata. Il succo è che per dimagrire CI VUOLE COSTANZA.
Ovvio che poi se il metabolismo è irreversibilmente lento (-il paragone di una lumaca, per intenderci- e questo succede spesso alle anoressiche), si re-ingrassa con niente, ma questa è solo un'eccezione.
Parlo per esperienza personale (l'anno scorso anche se avevo mangiato poco per tanto tempo, aumentando l'apporto calorico quotidiano non avevo ripreso peso mentre adesso anche se mi sono stabilizzata su un numero è molto più facile perchè il mio metabolismo è in condizioni disastrose.)
Basta fare i sapientoni. Per carità, non consiglio a nessuno il digiuno, soprattutto a chi ha un metabolismo basale alto, ma diciamo almeno come stanno le cose: il grasso lo si intacca in qualsiasi modo, sia mangiando regolare che mangiando poco, ma ci vuole tempo e costanza.. come in ogni cosa; per perdere grasso bisogna semplicemente (e costantemente) ingerire meno di quanto si brucia. Poi, che si intacca più massa magra con diete restrittive, è risaputo. Ho detto tutto.

giovedì 11 ottobre 2012

E' brutto perchè

io sono sempre stata fragile, timida, impacciata. Per anni ho celato la mia sensibilità dietro una barriera di cemento, per proteggermi, apprezzarmi, nascondermi agli altri, ma soprattutto a me stessa. Sono educata e gentile di mia iniziativa con le persone, ma finchè non mi fido, sono abile a indossare maschere: niente ipocrisia, per carità, mi vesto solo di più sicurezza e determin
azione. Chi mi scava nel profondo, chi mi legge qui, mi conosce per davvero, è al corrente dei miei punti deboli e della mia più grande ossessione. Dopo anni di accumuli, di divorare lacrime e delusioni fingendo che andasse tutto bene, sono traboccata come una tazza, scoppiata, esplosa: navigo sempre solo in una barca, amo gli eccessi: o tutto o niente. Sembravo così forte, consapevole, e al contempo stupida, ma in verità sono peggio adesso che sono cresciuta e mi lascio andare troppo alle emozioni: l'amore mi risucchia come un vortice, mi inghiottisce inesorabile. Sono così debole e istintiva, lotto contro questo sentimento struggente non ricambiato, contro me stessa: lui è stato capace di farmi nutrire odio per me stessa, inconsciamente, senza volerlo, senza aspettarlo. A volte penso di volermi bene, altre vorrei -più che perdere peso o conseguire obiettivi platonici- spezzare questa catena logorante intrisa di disperazione e autodistruzione. Ne sono dal vicino vittima, ne sono nel profondo colpevole: mi sto lentamente (e in fondo, anche felicemente) distruggendo da sola, e non posso farne a meno