lunedì 14 maggio 2012

Per "decapitare" un po' di ignoranza

Quello che dice la bilancia è importante, come ben si sa, per valutare il corpo di un individuo secondo il bmi (categorie normopeso, sottopeso, sovrappeso e così via) e le eventuali perdite/acquisizioni di peso, ma non è da considerare un vangelo. Infatti, una bilancia qualunque non tiene conto della massa magra/grassa di una persona e nè della costituzione, per questo suggerisco di acquistare una bilancia impedenziometrica (cosa che presto farò anche io) oppure di ricorrere alla plicometria.

Per iniziare, il nostro corpo è costituito sia da massa grassa (o tessuto adiposo,FM=fat mass), che non brucia calorie e massa magra (FFM= fat free mass), ossia il tessuto muscolare che influisce sul metabolismo (più muscoli abbiamo, più calorie bruciamo) e che corrisponde a tutto ciò che non è grasso: sali, acqua, muscoli, glicogeno. Dunque, la perdita o l'aumento di peso possono variare a seconda di questi due fattori e non necessariamente, come si crede comunemente, scaturiscono da un dimagrimento o un ingrassamento reale. Per esempio, una persona che resta a digiuno completo per un giorno, la mattina successiva può pesarsi e illudersi di essere dimagrita di un chilo, basandosi solo su quel numero in meno: ciò è dovuto alla perdita di liquidi. Viceversa, una persona dopo un'abbuffata può arrivare anche a pesare 2/3 kg in più: aumenta quindi il contenuto intestinale; il peso che si nota sulla bilancia il giorno successivo a tale sgarro è fittizio, per valutare quanto è costata l'eccezione alimentare bisognerà pesarsi ben due giorni dopo (dopo aver ripreso la solita alimentazione, senza quindi ripetere l'avvenimento), perchè il corpo necessiterà di smaltire non solo il cibo ingerito in eccesso, ma anche le scorie. Perdere grasso è più difficile e implica più tempo: come ho già detto, ogni 7500 kcal in meno rispetto al proprio fabbisogno energetico corrispondono a un kg di solo grasso in meno. Per questo, nelle diete ipocaloriche, soprattutto inizialmente si perde molto più peso che con delle diete bilanciate: viene intaccata anche molta massa magra, e ne consegue un abbassamento del metabolismo basale: spesso chi dopo una dieta restrittiva riprende le vecchie consuetudini alimentari, riprenderà più facilmente i chili persi. Se si vuole perdere SOLO tessuto adiposo, bisogna avere un'alimentazione regolare e tentare di convertirlo in massa magra, per esempio con esercizi di pesi. Ora, rimanendo in tema, mi sembra indispensabile accostare a quanto detto un altro appunto veritiero: essere magri non significa pesare poco, ma avere poco grasso. Un uomo che pesa 100 kg di soli muscoli, con una massa grassa quindi molto bassa (sicuramente inferiore all'8%) è in realtà più magro di un uomo che ne pesa 50 e che possiede una massa grassa superiore a quest'ultimo. E ora, guardate qua:


la differenza è palese e inconfutabile: la prima a sinistra ha una sorta di prosciutti alle gambe e braccia, la seconda a destra è tonica, eppure il peso è approssimativamente lo stesso.


Una donna con percentuale di grasso superiore al 22% è considerata sovrappeso, un uomo con percentuale di grasso superiore al 18% è considerato sovrappeso (per una naturale predisposizione genetica). 
Una donna con una costituzione robusta che pesa 50 kg è probabilmente più magra a parità di peso di una con una costituzione minuta; ergo, la prima è già considerata sottopeso se possiede un bmi di 18,5.
Una donna può essere considerata anoressica se la sua massa grassa è inferiore al 12%.


Sodo: occhei la bilancia, ma anche questa conosce i suoi limiti! In alternativa alla plico e alla biodenziometria, consiglio di applicare costantemente al vostro corpo le misurazioni della circonferenza di alcuni segmenti corporei (collo, vita, giro coscia eccetera) con un semplice metro da sarta, per verificare o meno se le vostre perdite/aumenti di peso siano fittizi o autentici :)