giovedì 26 gennaio 2017

Alone

Tante volte mi hai suggerito di immergermi nella scrittura. Per capirmi, risollevarmi, svuotarmi dalle sofferenze. Raccontarsi a se stesse è un'ardua impresa, se si convive con un vuoto inesplicabile. Ho lasciato invece che ogni pensiero negativo mi dominasse, cercando conforto in una costante overdose di carboidrati. Contro ogni volontà, davanti a te mi sono ritrovata con il cuore in gola e l'agitazione di un'adolescente impacciata. A gioire dentro non appena mi sfioravi una mano, a sentirmi sicura con un tuo abbraccio, a rivendicare una spiegazione nei momenti di distacco e a incolparmi assiduamente di ogni carezza mancata. Sapevi infondermi un amabile senso di protezione con la tua comprensione e benevolenza. Eri in grado di leggere quel velo di languida tristezza nei miei occhi, ancor prima di conoscermi. Eri un efficace sostegno capace di alleviare ogni male. Eri così inaspettatamente imprevedibile. Ci hai messo un istante per rimuovere la mia esistenza, mentre io ero ancora assetata dei tuoi baci. Per un attimo ho creduto davvero di essere qualcosa, per te. Ed ora, rimpiango ogni piacevole ricordo e prego di poterti rivivere: quel piccolo spiraglio di luce che ero in grado di scorgere nell'oscurità, si è dissolto, assieme a ogni certezza.