Ho trascorso gli ultimi mesi cercando di offrire la mia più sentita vicinanza a chi mi ha piantato spine taglienti nel cuore. Un periodo burrascoso distinto da auto-convinzioni nocive, vani tentativi infiniti e falliti, consueti attacchi di ansia, in balia di un orgoglio represso e di una vita ormai spenta: ho chiuso gli occhi e fermato le lancette, mentre il tempo non ha esitato a scorrere, ineluttabile.
Oggi mi sento padrona di errori inderogabili, prigioniera di immensi sensi di colpa, schiava di ricordi insidiosi, vittima di sogni infranti. Mi riconosco stremata dalla disillusione e affranta dalla delusione. Sperare l'insperabile rende la speranza assassina. Non si puó aiutare chi non intende farsi aiutare e non si puó cambiare ció che é di per sè irremovibile.
Adesso che mi guardo attentamente sono proprio io ad essere sola, a cercare invano una mano da stringere. Il cielo piange insieme a me e improvvisamente, per un breve istante, non mi sento più così sola.
Non sottovalutare più il tuo valore, non dimenticare che esisti, non temere l'avvenire e guarda al futuro con progettualitá; rifugiati nelle tue piccole, giuste e sbagliate, consolazioni, lasciati travolgere dalle onde del mare e non smettere di nuotare; continua a commuoverti: sii fiera della tua preziosa sensibilitá. Comunque e ovunque tu sia, prosegui dritta per la tua strada e non voltarti mai indietro, non fermarti anche se la vita pare non sorriderti mai. Riconosci i tuoi limiti e concediti il tempo necessario per ritrovare te stessa.
Non dimenticarti.
In fin dei conti, sei ancora in tempo.. Ancora in tempo, per salvare te stessa.